Amore come dono pasquale
Venerdì V Settimana di Pasqua
At 15,22-31 Sal 56 Gv 15,12-17
L’amore donato ai discepoli si manifesta ed è oggetto di verifica nella relazione fraterna incarnata. L’amore che lega Gesù e i discepoli è un amore di amicizia e per questo la qualità dell’amore fraterno è data dall’avverbio “come”. Qui non si parla di amore in modo generico e neppure delle qualità umane dell’amore. Si parla dell’amore di Cristo per noi, come Lui ha amato noi. Questo diventa la misura e il criterio di discernimento per l’amore reciproco. E qual è la misura dell’amore di Cristo per noi? è la croce e il dare la vita per gli amici che invita i discepoli a essere pronti a compiere la stessa radicalità nel dono personale della vita. è un amore pasquale.
Donaci Signore, di comprendere sempre più che l’amore è dono di sé.
Da “L’Albero della vita” di Ubertino da Casale [FF 2076]
Come poi Francesco, l’amico dello sposo Gesù, si studiò di conformarsi allo stesso Gesù nel fervore della carità e nel desiderio della salvezza dei fratelli, risulta manifestamente da questo fatto: che dal principio della sua conversione fino alla fine, sempre crebbe, come fuoco, nell’ardore dell’amore a Gesù. Infatti, sospinto dallo Spirito Santo, infiammava sempre di più il camino del suo cuore, e perciò, appena udiva nominare l’amore di Dio, ne era tutto commosso, impressionato e infiammato al punto che sembrava continuamente invocare con la sposa del Cantico: «Sostenetemi con focacce di uva passa, rinfrancatemi con pomi, perché languisco d’amore». E rinfocolava questo suo amore attraverso tutte le creature.
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