Profumo dell’amore
Lunedì della Settimana Santa
Is 42,1-7 Sal 26 Gv 12,1-11
Il gesto di Maria indica certamente riconoscenza verso colui che ha riportato in vita il fratello, ma suggerisce anche la grandezza del desiderio di Maria di amare Gesù ed essere da lui amata. Il desiderio d’amore la spinge ad ungere i suoi piedi e come ad abbracciarli con i suoi capelli sciolti. Maria così facendo si impregna del profumo del suo Maestro.
Quel profumo, diventa segno, profezia, del dono totale di Gesù: quello stesso olio sarà usato per la sua sepoltura, per il suo corpo donato fino alla fine. Ma, come anticipato nel segno di Lazzaro, non sarà un olio che coprirà l’odore della morte, quanto piuttosto il profumo che accompagnerà la resurrezione.
“Tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo”. Il gesto d’amore di Maria, per quanto intimo e personale, trasforma la casa, luogo della vita concreta e quotidiana, e arriva a tutti i commensali: “profuma” di quello stesso amore tutta la comunità riunita intorno alla mensa con Gesù.
Vogliamo amarti Signore: fa che, per amor tuo, sappiamo fare dono della nostra vita e riempirci del tuo profumo.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 739]
Affermava che i frati minori sono stati mandati dal Signore in quest’ultimo tempo per offrire esempi di luce a chi è avvolto dal buio dei peccati. E ripeteva che, all’udire le opere virtuose dei santi frati dispersi nel mondo, si sentiva come inebriato di soavissimo profumo e cosparso di unguento prezioso.
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