Un vento pieno di rugiada
Mercoledì V Settimana di Quaresima
Dn 3,14-20.46-50.91-92.95 Dn 3,52-56 Gv 8,31-42
La libertà che Gesù desidera donare ad ogni uomo è per i giudei qualcosa di già acquisito per diritto. La discendenza di Abramo, l’appartenenza al popolo eletto, dà loro la sicurezza di essere già stati liberati da ogni schiavitù. Anche noi ci illudiamo, forse, di essere già sufficientemente liberi, abbastanza buoni, abbastanza a posto. Ma c’è una libertà ulteriore e interiore che il Signore vuole “scavare” dentro di noi. Per accoglierla è necessario stanare le vere schiavitù, quelle più profonde e ben nascoste. È una “salita” faticosa, che si percorre …scendendo umilmente. È necessario scendere negli angoli bui del cuore, mai belli da guardare. Solo così, infatti, facciamo davvero spazio alla verità che il Signore desidera illuminare. Dimorando nella sua Parola, dice Gesù, conosceremo la verità che ci farà liberi. È come quel vento pieno di rugiada: salvò Azaria e i suoi compagni, allontanando la fiamma di fuoco che non fece loro alcun male.
Spirito santo, tu mi raggiungi come soffio benefico e vitale. Mi liberi dalle mie miserie e sprigioni in me coraggio e forza.
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 461]
Chiamava tutte le creature col nome di fratello e sorella, intuendone i segreti in modo mirabile e noto a nessun altro, perché aveva conquistato la libertà della gloria riservata ai figli di Dio. Ed ora in cielo ti loda con gli angeli, o Signore, colui che sulla terra ti predicava degno di infinito amore a tutte le creature.
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