Vera delizia
Sabato dopo le Ceneri
Is 58,9-14 Sal 85 Lc 5,27-32
Il profeta Isaia parla del valore dello shabbat ebraico come atto per esprimere una vita vissuta nell’alleanza con Dio. L’astenersi dal lavoro servile e fare memoria che è il Signore la fonte della vita, è considerata una vera e propria delizia, cioè qualcosa di desiderabile e soddisfacente.
È possibile trovare la vera delizia non in quello che esce dalle nostre mani ma nel Signore, in cui è ogni grazia e ogni bene.
Anche Levi sembra aver capito bene questo appena si sente guardato e invitato da Gesù che gli dice: “Seguimi”.
Gesù non pronuncia il suo nome, ma nell’invito c’è la vocazione stessa, la pienezza della vita. Levi si è sentito delizioso e desiderabile ai suoi occhi non perché fa affari, e tra l’altro poco onesti, ma per lui come persona amata. Così, finalmente, ha trovato la forza per seguire la delizia che dura per sempre.
Levi si alza, è come risorto, e condivide questo dono con i fratelli!
Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono (dalla I lettura).
Dalla Vita Prima di Tommaso da Celano [FF 466]
La sua aspirazione più alta, il suo desiderio dominante, la sua volontà più ferma era di osservare perfettamente e sempre il santo Vangelo e di seguire fedelmente con tutta la vigilanza, con tutto l’impegno, con tutto lo slancio dell’anima e il fervore del cuore l’insegnamento del Signore nostro Gesù Cristo e di imitarne le orme.
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