(Matteo 5,20-22a.27-28.33-34a.37) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel Regno dei Cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno». 

Riflessione biblica – Gesù non ama le mezze misure: ci vuole caldi, non tiepidi (cfr. Ap 3,15-16), vuole da noi quel qualcosa in più che può fare di noi degli apostoli del Regno; solo attraverso questa porta stretta (cfr. Mt 7,13) possiamo raggiungere gli spazi sconfinati della libertà cristiana, perché l’egoismo, radice di ogni peccato, genera la schiavitù del peccato (cfr. Gv 8,34). È una sapienza divina, questa, la sapienza dell’Amore, che i dominatori di questo mondo non hanno conosciuto, non conoscono (cfr. 1Cor 2,8) e non vogliono conoscere, perché è ai piccoli che Dio si rivela (cfr. Mt 11,25).

Riflessione francescana – La vita francescana è fondata sulla mutua carità: ai frati era chiesto di mostrare con le opere l’amore che intercorreva tra loro, senza offendere alcuno, senza mormorare o dire male degli altri, senza giudicare o condannare, senza guardare ai minimi peccati altrui, impegnandosi piuttosto a riflettere sui propri, sforzandosi di entrare per la porta stretta (cfr. FF 37). È l’ideale di vita che Gesù propone al cristiano, di essere cioè perfetti come il Padre (cfr. Mt 5,48), nella convinzione che nulla è perduto, nel campo di Dio, di ciò che viene seminato con amore.