29 gennaio 2023 – DOMENICA – IV DOMENICA T.O. A.
(Matteo 5,1-12°) In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il Regno dei Cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Riflessione biblica – Il Signore prospetta una vita di gioia piena e compimento di senso. I nostri polmoni finalmente respirano, ma capiamo subito che la Sua felicità non è come quella del mondo: è necessario entrare in un’Altra logica! Si tratta di una vera rivoluzione dello sguardo, del cuore e della volontà per accogliere i criteri rovesciati della logica pasquale. È necessario ribellarsi alle logiche del mondo di cui l’uomo vecchio è ancora impregnato. La ribellione necessaria per entrare nella beatitudine è essa stessa rovesciata: non si può entrare con le stesse strategie belliche della terra, ma si entra nel Regno con la ribellione della mitezza le cui coordinate sono rivelate a chi trova la porta stretta.
Riflessione francescana – La versione francescana delle beatitudini è ben condensata nelle ammonizioni. Francesco riprende le beatitudini evangeliche, le attualizza e le amplifica con una sua declinazione. Ripercorriamo qualche passaggio: “Beato quel servo il quale non si inorgoglisce per il bene che il Signore dice e opera per mezzo di lui, più che per il bene che dice e opera per mezzo di un altro” (FF 166). “Beato il servo che accumula nel tesoro del cielo i beni che il Signore gli mostra e non brama di manifestarli agli uomini in vista di una ricompensa, poiché lo stesso Altissimo manifesterà le sue opere a chiunque gli piacerà. Beato il servo che custodisce nel suo cuore i segreti del Signore” (FF 178).
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