1 gennaio 2023 – DOMENICA – Maria SS. Madre di Dio
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro. Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo. (Luca 2,16-21)
Riflessione biblica – Il vangelo di oggi crea un grande movimento interiore. Se chiudessimo gli occhi e ascoltassimo solo i verbi: “andarono senza indugio… trovarono… dopo averlo visto… si stupirono… tornarono… udito e visto” ci sembrerebbe di essere trasportati nel giardino della Pasqua, avremmo il cuore invaso dalla Pace e subito ci metteremmo a correre. Portare dentro il mistero del Figlio di Dio mette in movimento! Unica staticità consentita è il rimanere della Vergine che custodiva tutto meditando nel suo cuore. Prima bisogna tenere dentro di sé la memoria di un incontro, un fatto, un profumo o un significato profondo e poi tutto può accadere.
Riflessione francescana – San Francesco raccomanda a più riprese di custodire nel cuore i segreti del Signore (cfr. FF 178) e arriva ad attirare i suoi seguaci verso mete spirituali elevatissime. Nella lettera ai fedeli ricorda che tutti coloro che faranno come la Vergine diventeranno abitazione e dimora del Signore, infatti, “siamo sposi, quando nello Spirito Santo l’anima fedele si unisce a Gesù Cristo. Siamo suoi fratelli, quando facciamo la volontà del Padre suo, che è nel cielo. Siamo madri, quando lo portiamo nel nostro cuore e nel nostro corpo attraverso l’amore e la pura e sincera coscienza, e lo generiamo attraverso il santo operare, che deve risplendere in esempio per gli altri” (FF 200).
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