Mt 9,27-31

Entrato in casa

Entrato in casa

Venerdì I settimana di Avvento
Is 29,17-24   Sal 26     Mt 9,27-31

Gesù ha appena guarito una bambina e, mentre si allontana, due persone cieche lo seguono e chiedono pietà. Chiedono di essere salvati dal loro stato di sofferenza e povertà, di sperimentare la presenza di Dio nel loro dolore, nella loro fragilità. è una preghiera decisa, perseverante. è un atto di fede che si perfezionerà e permetterà il miracolo della guarigione. Nella casa, in un luogo più intimo e lontano dai clamori, Gesù si rivolge loro con una domanda che provoca una risposta secondo il loro desiderio e la loro fede: “Credete che io possa…?”. E poi il tocco e la Parola: “Avvenga per voi secondo la vostra fede”. Parole che fanno tremare di responsabilità e di gioia. Gesù ha usato la loro stessa fede per operare il miracolo! I ciechi ora sono felici perché vedono e perché hanno conosciuto il Salvatore e creduto in Lui. Ora il luogo dell’intimità si rompe e i salvati acclamano e annunciano Gesù, nonostante la richiesta di tacere.

Signore Gesù, donaci di avere cura della fede in Te.

Dalla Leggenda dei Tre Compagni [FF 1465]
Un frate, mentre desiderava consacrarsi al servizio di Dio – come poi fece fedelmente in Religione – gli parve di vedere in visione che tutti gli uomini della terra fossero ciechi e stessero in ginocchio intorno alla chiesa di Santa Maria della Porziuncola, a mani giunte e levate insieme, con il viso verso il cielo. E ad alta voce, piangendo, supplicavano il Signore affinché si degnasse nella sua misericordia di ridonare a tutti loro la vista. Mentre pregavano, gli parve che dal cielo uscisse un grande splendore che, scendendo su di loro, li illuminò tutti con la sua luce risanatrice. Svegliatosi, rinnovò fermamente il proposito di mettersi al servizio di Dio. E poco dopo, abbandonato per sempre questo secolo malvagio e tutte le sue seduzioni, entrò in religione, dove perseverò umile e devoto nel servizio di Dio.

Avatar photo
ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

Ancora nessun commento.

Lascia un commento

Registrati
Esegui Login
Messaggero di Sant'Antonio