E chi se l’aspettava?
Martedì XXXIII Settimana del Tempo Ordinario
Ap 3,1-6.14-22 Sal 14 Lc 19,1-10
Zaccheo crede di conoscere sé stesso e sapere quello che vuole. Uomo benestante e senza scrupoli, si arricchisce alle spalle dei poveri. Ma in fondo è infelice ed inquieto. Perché quando ci accontentiamo dell’effimero, approfittiamo degli altri e viviamo nel peccato, non siamo contenti. Gesù è circondato dalla folla, eppure alza lo sguardo proprio su questo piccolo uomo nascosto tra i rami. Così Zaccheo, che viveva da egoista e disonesto, scopre in fondo di essere un generoso, di voler aprire la sua casa al Signore, di voler aiutare i poveri. Scopre che questo è il suo vero cuore. E chi se l’aspettava? Lo sguardo di amore di Gesù ci fa sempre sentire la nostalgia del bene. È l’unico sguardo che ci fa capire chi siamo veramente. Quando ci mettiamo in cammino con lui, il vero desiderio forse non emerge subito. Ma con il tempo, la ricerca paziente, la preghiera umile, capiamo, a volte anche con stupore, i doni che abbiamo dentro. Una certezza ci accompagna: Gesù rimane alla nostra porta e pazientemente continua a bussare. Se ascoltiamo la sua voce e gli apriamo, verrà e si siederà alla nostra tavola.
La gioia è questione di desiderio. Lasciamo che Dio liberi il cuore ristretto dalle nostre piccolezze.
Dalle Ammonizioni [FF 165]
Beati i puri di cuore, poiché essi vedranno Dio (Mt 5,8). Veramente puri di cuore sono coloro che disdegnano le cose terrene e cercano le cose celesti, e non cessano mai di adorare e vedere il Signore Dio, vivo e vero, con cuore ed animo puro.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.