Straordinaria ordinarietà
Giovedì XXXII Settimana Tempo Ordinario
Fm 1,7-20 Sal 145 Lc 17,20-25
San Leone Magno, memoria
Il vangelo oggi ci dice di non cercare il regno di Dio nelle cose eclatanti e straordinarie. I falsi scintillii a volte ci ingannano, allontanandoci dall’unica verità che è l’umanità del Figlio Gesù Cristo. Proprio il Papa Leone Magno, che ricordiamo oggi, affermò e insegnò con forza l’umanità del Figlio di Dio, uomo come noi, nato da Maria. Vissuto in mezzo a noi, Gesù, ha molto sofferto, è stato rifiutato ed è morto. Ma risorgendo ci ha donato la vita vera. Se accogliamo questa verità e facciamo anche noi della nostra vita un dono di amore, allora viviamo già qui ed ora il regno di Dio. Forse crediamo che i segni straordinari ed evidenti renderebbero più forte la nostra fede. Ma Gesù ci dice che è nella sua e, quindi, nella nostra umanità che dobbiamo cercare il regno. Mettiamoci quindi in cerca dei segni di amore, di perdono, di fede, di fraternità, proprio nell’ordinario scorrere della nostra quotidianità. Proprio in ciò che è semplice, vicino, a portata di mano, scopriremo le tracce di Dio che ci parlano di resurrezione e di vita.
Tu Signore regni per sempre, di generazione in generazione.
Dalle Ammonizioni [FF 154]
Anche se tu fossi più bello e più ricco di tutti, e se tu operassi cose mirabili, come scacciare i demoni, tutte queste cose ti sono di ostacolo e nulla ti appartiene, e in esse non ti puoi gloriare per niente; ma in questo possiamo gloriarci, nelle nostre infermità e nel portare sulle spalle ogni giorno la santa croce del Signore nostro Gesù Cristo.
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