Aver vera fede
Lunedì XXXII Settimana Tempo Ordinario
Tt 1,1-9 Sal 23 Lc 17,1-6
La fede non è “quella cosa che ci fa stare bene”, una sorta di calmante spirituale. La fede è la nostra risposta libera al dono gratuito che Dio ci fa di sé, e la scelta di credere che la via tracciata da Gesù è quella che porta a pienezza anche la nostra vita. Tuttavia non si tratta di qualcosa di privato. La fede è riconoscere che solo nel Signore c’è la salvezza e senza di Lui non possiamo far nulla. E, poiché Gesù ci mostra che la pienezza di vita si vive nel dono totale di sé, la fede si riflette nella relazione con gli altri. Il come viviamo le relazioni con gli altri è la “verifica” della nostra fede. Se il nostro aver fede non ci avvicina a chi abbiamo accanto, se non ci fa essere attenti ai “piccoli”, se non ci attira piano piano al dono di noi stessi, forse non ci stiamo davvero affidando, forse non stiamo veramente seguendo il Signore. Stiamo attenti!
“Accresci in noi la fede” Signore: fa che rimaniamo sempre in Te come Tu sei in noi.
Dalla Regola non bollata [FF 68]
E tutti coloro che vogliono servire al Signore Iddio nella santa Chiesa cattolica e apostolica, e tutti i seguenti ordini: sacerdoti, diaconi… e tutti i chierici, tutti i religiosi e tutte le religiose, tutti i fanciulli e i piccoli, i poveri e gli indigenti, i re e i principi, i lavoratori e i contadini, i servi e i padroni, tutte le vergini e le continenti e le maritate, i laici, uomini e donne, tutti i bambini, gli adolescenti, i giovani e i vecchi, i sani e gli ammalati, tutti i piccoli e i grandi e tutti i popoli, genti, razze e lingue, tutte le nazioni e tutti gli uomini d’ogni parte della terra, che sono e che saranno, noi tutti frati minori, servi inutili, umilmente preghiamo e supplichiamo perché tutti perseveriamo nella vera fede e nella penitenza, poiché nessuno può salvarsi in altro modo.
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