L’unico pedagogo
Sabato XXVII Settimana del Tempo Ordinario
Gal 3, 22-29 Sal 104 Lc 11,27-28
La Vergine Maria è beata perché ha ascoltato e osservato la Parola. Ma potremmo dire che ha ascoltato e osservato la vita stessa, con umiltà e fede. Ha colto gli eventi vissuti non come circostanze casuali, ma come luoghi in cui Dio le ha manifestato il suo amore di predilezione. Ha accolto gli eventi con grande disponibilità, lasciando che solo Dio li illuminasse. Dice San Paolo che il Signore è il vero pedagogo, che ci prende per mano, ci rivela la verità delle cose e ci insegna a viverle bene. Com’è oggi il nostro modo di ascoltare la Parola, gli altri, gli eventi che accadono? Forse a volte abbiamo paura di andare a fondo, di metterci davvero in ascolto. Rischiamo di vivere frettolosamente le cose, senza custodirle nel cuore, meditandole, come faceva Maria. Chiediamo aiuto a lei, ci insegni a fermarci nella calma e nel silenzio, per metterci in ascolto vero della vita e della voce di Dio che sempre ci vuole parlare.
La tua Parola, Signore, è come una fonte che zampilla continuamente, e continuamente ci rinnova.
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 357]
Con altrettanta cura e devozione si impegnava a compiere gli altri insegnamenti uditi. Egli, infatti, non era mai stato un ascoltatore sordo del Vangelo, ma, affidando ad una encomiabile memoria tutto quello che ascoltava, cercava con ogni diligenza di eseguirlo alla lettera.
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