Signore, insegnaci
Mercoledì XXVII Settimana del Tempo Ordinario
Gal 2,1-2.7-14 Sal 116 Lc 11,1-4
I vangeli dicono che spesso Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare. In questo episodio sembra invece trovarsi in compagnia dei discepoli. Che esperienza dev’essere stata per loro contemplare la bellezza e la confidenza del dialogo di Gesù con il Padre… Sarà stato come prender parte, in qualche modo, alla reciprocità di amore che li unisce. Anche noi, come i discepoli, sentiamo continuamente l’esigenza di imparare a pregare. Ci scontriamo con la fatica, le distrazioni, e forse a volte ce ne sentiamo incapaci. Dice poi San Paolo che, per la nostra debolezza, nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare. Ma poi dice anche che è lo Spirito che ci viene in aiuto, che intercede con insistenza per noi (Rm 8,26). È lo Spirito, infatti, che ci svela quant’è grande, bello e profondo l’amore tra il Padre e Gesù. Grazie allo Spirito siamo coinvolti anche noi in questo mistero grandissimo. E lasciarcene coinvolgere con fede e umiltà è certamente già pregare.
“Luce di eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo amore”.
Dalle Laudi e Preghiere [FF 270]
Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra: affinché ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando te; con tutta l’anima, sempre desiderando te; con tutta la mente, indirizzando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore; e con tutte le nostre forze, spendendo tutte le nostre energie e i sensi dell’anima e del corpo in offerta di lode al tuo amore e non per altro; e affinché amiamo i nostri prossimi come noi stessi, attirando tutti secondo le nostre forze al tuo amore, godendo dei beni altrui come fossero nostri e nei mali soffrendo insieme con loro e non recando alcuna offesa a nessuno.
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