È l’essere “nuovi” che conta
Martedì XXVII Settimana del Tempo Ordinario
Sir 50, 1,3-7; Sal 15; Gal 6,14-18; Mt 11,25-30
San Francesco d’Assisi, Solennità
Gesù in questo Vangelo esprime un ringraziamento al Padre per il capovolgimento che, nella benevolenza, lui opera. Sappiamo che, secondo il mondo, chi possiede cultura e intelligenza è avvantaggiato e coglie con facilità i segreti delle cose. Per i misteri di Dio è diverso: rimangono nascosti a chi pensa di sapere già tutto e conta solo su sé stesso. San Paolo, a tale proposto, ci ricorda che non è importante la circoncisione o la non circoncisione, condizioni pure importanti per gli israeliti… Ma è importante essere nuova creatura. È cioè necessario farsi piccoli per lasciarsi rinnovare dallo Spirito ed accogliere con gioia la benevolenza del Padre. È proprio questa benevolenza, cioè la sua infinita misericordia, che ci rinnova continuamente. Francesco d’Assisi, come tutti i veri “piccoli”, ha saputo accogliere la benevolenza del Padre. È questa l’eredità che lascia al mondo. Sappiamo oggi lasciarci coinvolgere dal suo esempio di santità, di minorità e fiducia in Dio?
Padre buono, grazie perché, nella tua benevolenza, ci hai donato il padre nostro Francesco, da te amato e chiamato ad aprire una bellissima strada nella Chiesa.
Dalla Lettera ai fedeli [FF 199]
Non dobbiamo essere sapienti e prudenti secondo la carne, ma piuttosto dobbiamo essere semplici, umili e puri […] Mai dobbiamo desiderare di essere sopra gli altri, ma anzi dobbiamo essere servi e soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio.
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