Quale fuoco?
Martedì XXVI Settimana del Tempo Ordinario
Gb 3,1-3.11-17.20-23 Sal 87 Lc 9,51-56
San Vincenzo de’ Paoli
Scegliere di stare con il Signore significa prendere posizione. Non tanto con gli altri, ma dentro di noi: è qui che combattiamo la vera battaglia.
Quante volte noi cediamo alla prima difficoltà appena la fede diventa più esigente perché la croce si fa presente in un dolore imprevisto, in una delusione, in un rifiuto… Allora si accende il fuoco della nostra misera umana giustizia, delle nostre piccole ragioni. E vorremmo, come i discepoli, che scendesse su chi si presenta come nemico ai nostri occhi.
Sappiamo che non è certo questo il fuoco che Gesù è venuto a portare e vuole acceso in noi [cf. Lc 12,49], affinché chi ci conosce possa dire: “Vogliamo venire con voi, perché abbiamo udito che Dio è con voi” [Zac 8,23]. Possiamo chiederci: quale fuoco gli altri colgono dalla mia fede? E quale fuoco attendo io?
Donaci, o Padre, di accogliere il voltarsi e rimproverarci di Gesù ogni volta che vuole indicarci il cammino.
Dalla Lettera enciclica di frate Elia [FF 307]
Questo egli ha fatto, come vera luce meridiana: Colui che sorge dall’alto illuminava il suo cuore e accendeva la volontà di lui con il fuoco del suo amore: ed egli predicava il regno di Dio e convertiva il cuore dei padri verso i figli e gli stolti alla prudenza dei giusti e in tutto il mondo ha preparato un popolo nuovo per il Signore. Il suo nome fu divulgato fino alle isole lontane, e tutta la terra ha guardato con stupore le sue mirabili imprese.
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