Nel suo nome spereranno le nazioni
Sabato XV Settimana del Tempo Ordinario
Mi 2,1-5 Sal 9 Mt 12,14-21
Quelli che seguono Gesù, si allontanano insieme a lui da quel clima di odio, di male e di complotti che avevano creato i farisei. E poi Gesù si prende cura di coloro che lo seguono e li guarisce tutti. Anche quando vive la paura e la persecuzione, non dimentica il bisogno degli uomini di essere accolti, amati, guariti. E agisce nella discrezione, nel silenzio, senza alzare la voce. Non accusa chi lo condanna. Ma preferisce prendere su di sé la condanna per offrirci la salvezza. Con coraggio porta avanti l’opera che il Padre gli ha affidato. Nel suo cuore custodisce la speranza e la fiducia, in forza dell’amore di predilezione che il Padre gli ha mostrato: “Ecco il mio servo che ho scelto, il mio amato”. E noi, davanti ai “complotti” che nella vita vogliono farci indietreggiare, come reagiamo? Guardiamo a Gesù, speriamo e rinnoviamo la fiducia, in forza dell’amore di predilezione con cui Dio si è manifestato nella nostra storia. Custodiamo, nella memoria e nella preghiera, quello sguardo di amore con cui ci benedice. Questo sguardo ci dà vita e ci consente di proseguire con coraggio e speranza il nostro cammino.
Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 677]
Un giorno un povero gli chiese l’elemosina ed egli, non avendo niente per le mani, scucì un lembo della tonaca e lo regalò al povero. Altre volte, allo stesso fine, si tolse perfino i calzoni. Tanta era la tenera compassione che provava per i poveri e tanto l’affetto che lo spingeva a seguire le orme di Cristo povero.
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