DOMENICA XVI del Tempo Ordinario – C – 17 LUGLIO 2022
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la Sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». (Luca 10,38-42)
Magari anche noi ci identifichiamo in Marta che si dà da fare per il Signore e troviamo da ridire sul conto di Maria, che avrebbe scelto la parte più comoda. Ma le due sorelle non rappresentano l’azione e la contemplazione, quanto piuttosto due modi diversi di accogliere. Marta è tutta presa, distratta, quasi smembrata dai servizi; ha comedimenticato la relazione ed è completamente centrata su di sé (lo si vede anche a livello lessicale: «mia sorella», «mi abbia lasciata sola», «mi aiuti»). «Si fece avanti», poi, letteralmente è addirittura “fattasi sopra”: Maria e Gesù nella scena sono seduti, lei incombe in piedi, a dire al Maestro cosa può fare. Maria è nell’atteggiamento del discepolo: dimentica di sé, dà la priorità alla relazione, perché Lui è la sua vita. «[…] dentro tu eri una riviera spalancata sull’oceano» (David Maria Turoldo)
Nel “mondo francescano” Marta e Maria non si trovano in opposizione. Nel tracciare, ad esempio, lo stile di vita che i frati devono condurre negli eremi, Francesco prevede la presenza di alcuni che «seguano la vita di Maria» e, accanto a loro, di altri che «seguano la vita di Marta» e facciano loro da “madri” (cfr. FF 136-138). Nel beato Egidio, poi, Marta e Maria corrispondono a due stagioni della vita, e l’una prepara l’altra: «Dapprima si impegnò così operosamente nella vita attiva, che appariva come Marta occupato senza sosta in molti esercizi di virtù e di servizio – dal lavoro manuale alla cura dei lebbrosi – e in molte altre opere umili; e in esse perseverò, fino a quando fu rapito nella contemplazione» (cfr. FF 2091). Quando l’amore a Dio non è separato dall’amore al prossimo, allora tutto è ricondotto all’unità.
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