Come rimango?
Sabato IV Settimana di Pasqua
At 1,15-17.20-26 Sal 113 Gv 15,9-17
San Mattia Apostolo, Festa
Per trovare il sostituto di Giuda gli apostoli “ne proposero due”, poi pregarono e lasciarono al Signore la scelta, tirando a sorte dopo aver pregato. Nel vangelo, Gesù sceglie gli apostoli e promette che, se osserveranno i suoi comandamenti, vivranno la Sua stessa gioia. Il cammino di fede dietro a Gesù sempre si compone di queste due volontà e queste due libertà: la nostra e quella del Signore. Lui chiama, sceglie, dona, invita… ma sta a noi la scelta. Sta a ciascuno di noi ascoltare, rimanere in questa relazione, anche “proponendo” al Signore le proprie intenzioni, i desideri, quello a cui ci sentiamo spinti, dicendo “Signore, tu conosci il mio cuore…”. Gesù scegliendoci ci chiama “amici”, ha fiducia in noi, vede e ha ben chiaro tutto il bene che possiamo fare. Lui ci offre il Suo esempio e ci mostra la strada per la gioia piena. Poi lascia a noi la scelta, se rimanere, se obbedire. La nostra libertà, messa nelle Sue mani, porta un frutto che rimane.
Tu ci hai scelto e chiamato amici Signore, fa che sappiamo rimanere e camminare con te.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 682]
Quando invece pregava nelle selve e in luoghi solitari, riempiva i boschi di gemiti, bagnava la terra di lacrime, si batteva con la mano il petto; e lì, quasi approfittando di un luogo più intimo e riservato, dialogava spesso ad alta voce con il suo Signore: rendeva conto al Giudice, supplicava il Padre, parlava all’Amico, scherzava amabilmente con lo Sposo.
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