Parole da sussulto
Giovedì II Settimana di Pasqua
At 5,27-33 Sal 33 Gv 3,31-36
Gesù manifesta il vero volto di Dio, dice le sue parole.
Lo sappiamo, sappiamo che il Padre mette nelle mani del Figlio ogni cosa. Sono parole da sussulto, ma forse noi siamo così abituati ad ascoltarle che non ce ne meravigliamo più.
Ringraziamo il Signore perché si è donato a noi, senza nulla trattenere, anzi: ci dona lo Spirito senza misura. L’obbedienza a Dio non è tanto un atto morale, ma è un bisogno, come leggiamo negli Atti. Abbiamo bisogno di obbedire a Dio, perché è Lui solo la fonte della vita. L’obbedienza a Dio è la libertà.
Diciamo “si” oggi a Dio e lasciamoci ribaltare, lasciamo che entri una novità di Dio nella nostra vita come è stato per Nicodemo.
Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Gustate e vedete com’è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia.
Dalla Vita Seconda di Tommaso da Celano [FF 593]
Condotto dallo Spirito, entra a pregare, si prostra supplice e devoto davanti al Crocifisso e, toccato in modo straordinario dalla grazia divina, si ritrova totalmente cambiato. Mentre egli è così profondamente commosso, all’improvviso – cosa da sempre inaudita! – l’immagine di Cristo crocifisso, dal dipinto, gli parla movendo le labbra. «Francesco, – gli dice chiamandolo per nome – va’, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina». Francesco è tremante e pieno di stupore, e quasi perde i sensi a queste parole. Ma subito si dispone a obbedire e si concentra tutto su questo invito. Ma, a dir vero, poiché neppure lui riuscì mai a esprimere l’ineffabile trasformazione che percepì in se stesso, conviene anche a noi coprirla con un velo di silenzio.
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