Solo dono
Venerdì Santo, Passione del Signore
Is 52,13 – 53,12 Sal 30 Eb 4,14 – 16; 5,7-9 Gv 18,1 – 19,42
“Chi vuol essere mio discepolo, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua”. In questo giorno Santo, le parole che Gesù aveva pronunciato come via nella sua sequela, sembrano concretizzarsi prima di tutto nella sua vita. Sulla croce, presa totalmente, muore l’immagine di un Dio giudice, potente, dominatore, che toglie la libertà. Si rivela invece il Dio che porta su di sé il male e ama senza misura. Questa è la Gloria, la rilevazione di Dio. Anche il rinnegamento di noi stessi ci indica l’unica via per poter godere del Suo Amore. Non è infatti questione di essere capaci di fare o meno le cose o fare scelte che ci fanno bene. Ma è l’attrazione verso di Lui che ci spinge a seguirlo, perché chiamati a donarci. Qui è la vocazione. Lasciamoci illuminare dallo Spirito Santo per entrare nel mistero di Dio che si rivela a noi come Amore infinito proprio mentre diamo la vita per lui.
Davanti a noi abbiamo la croce e il crocifisso. Due icone davanti alle quali abbiamo l’occasione di far riposare le parole e far lavorare il cuore!
“Ecco, il mio servo avrà successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente.” (Is 52,13)
Dalla terza Lettere di Santa Chiara ad Agnese di Praga [FF 2889]
Allora anche tu proverai ciò che è riservato ai soli suoi amici, e gusterai la segreta dolcezza che Dio medesimo ha riservato fin dall’inizio per coloro che lo amano. Senza concedere neppure uno sguardo alle seduzioni, che in questo mondo fallace ed irrequieto tendono lacci ai ciechi che vi attaccano il loro cuore, con tutta te stessa ama Colui che per amor tuo tutto si è donato.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.