Conviene con Te, Signore
Giovedì III Settimana di Quaresima
Ger 7,23-28 Sal 94 Lc 11,14-23
Da parte del Signore è continuo l’invito a tendere l’orecchio, a perfezionare lo sguardo e ad operare come Lui ci indica. Qual è il vantaggio? La gioia piena! Eppure, continuamente volgiamo l’orecchio, lo sguardo e le nostre opere verso mete che non portano alla promessa di Dio. La tentazione di voltare le spalle è sempre alle porte, ma sappiamo bene, ognuno lo avrà sperimentato almeno una volta nella vita, che siamo chiamati al di più che solo nella relazione con il Signore si realizza. È un di più che non è opera nostra, ma che viene dalle Sue mani. Ecco perché è diverso e vale la pena anelare ad esso. Già abbiamo davanti la nostra opera umana e tutto ciò che è ben visibile sappiamo dove può arrivare. Il di più apre a orizzonti nuovi che attendono proprio noi e che saziano la fame e sete di infinito che portiamo nel cuore, e nulla di ciò ci farà male.
Signore Gesù, tu solo hai Parole di Vita eterna!
Dalla Leggenda perugina [FF 1653]
Dal momento della conversione al giorno della morte, Francesco fu molto duro, sempre, con il suo corpo. Ma il suo più alto e appassionato impegno fu quello di possedere e conservare in sé stesso la gioia spirituale. Affermava: «Se il servo di Dio si preoccuperà di avere e conservare abitualmente la gioia interiore ed esteriore, gioia che sgorga da un cuore puro, in nulla gli possono nuocere i demoni, che diranno – Dato che questo servo di Dio si mantiene lieto nella tribolazione come nella prosperità, non troviamo una breccia per entrare in lui e fargli danno».
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