Amore per tutti
Venerdì I Settimana di Quaresima
Ez 18,21-28 Sal 129 Mt 5,20-26
Non è necessario arrivare a fare cose troppo gravi, come uccidere,
per essere in uno stato di peccato. “Basta” adirarsi con il fratello. E davanti a ciò chi può dire di essere senza peccato? In tutto il brano c’è un invito esplicito a guardare l’altro con misericordia e a guardare se stessi con una buona coscienza del proprio limite nella capacità di amare. Ma sia per l’altro che per me, il Padre buono desidera far fare l’esperienza dell’unità, della riconciliazione. Ad amare c’è un guadagno per tutti che è la pacificazione, una vita da poter vivere senza il giudizio che schiaccia e allontana.
Ma c’è anche una responsabilità personale. Ci viene chiesta una giustizia, un saper entrare nella volontà di Bene che il Signore ci indica come via di salvezza e di gioia vera, che si attualizza con il fare gesti concreti di perdono, cioè gratuiti e di attenzione all’altro.
“Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può resistere? Ma con
te è il perdono: così avremo il tuo timore”. (Sal 129)
Dalla Lettera ai Fedeli [FF 190]
Facciamo, inoltre, frutti degni di penitenza. E amiamo i prossimi come noi stessi. E se uno non vuole amarli come se stesso, almeno non arrechi loro del male, ma faccia del bene.
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