11 gennaio 2015. Battesimo del Signore. «Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni» (Mc 1,9)
Il mettersi “in coda” del Figlio di Dio per ricevere il battesimo di Giovanni (Lui che non ne aveva bisogno perché quello di Giovanni era un battesimo di preparazione alla sua venuta!) ci rivela che l’incarnazione umile e povera di Gesù celebrata nel Natale non era una fiction. Trent’anni dopo, trent’anni di vita “nascosta” ovvero normale a Nazaret, Gesù si mescola con tutti, con l’umanità peccatrice che attende la salvezza. Quella che Lui porterà proprio condividendo in tutto, eccetto il peccato, la nostra condizione di uomini. Di questo Figlio – così umile, solidale – si compiace il Padre: Tu sei il Figlio mio, l’amato, in te ho posto il mio compiacimento. Parole rivolte dal Padre anche a noi che in Lui, il Figlio, siamo resi figli e quindi fratelli fra noi, sua Chiesa.
Oggi allora facciamo memoria grata del nostro battesimo, parola che significa “immersione”: immersi in Dio – Padre, Figlio, Spirito Santo – nel suo amore che rende figli, fratelli, umanità redenta, partecipe della vita stessa di Dio.
Buona festa del battesimo del Signore, nella memoria del proprio battesimo.
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