Sguardo di amore e verità
Mercoledì, feria propria del 5 gennaio
1Gv 3,11-21 Sal 99 Gv 1,43-51
Oggi quanti verbi di movimento e di ricerca! “Vedere”, “trovare”, “incontrare”, “conoscere”… Natanaele è uno studioso della Scrittura, sotto l’albero di fico, simbolo della stessa legge, sa distinguere il bene dal male. Inizialmente Natanaele, pur essendo intelligente e saggio, si lascia confondere dai suoi stessi pregiudizi e sospetti: «da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?». Ma poi si rende disponibile all’incontro con il Signore Gesù, anche attraverso la mediazione dei fratelli. E quando lo incontra personalmente, tutto cambia! Perché non basta l’intelligenza: è necessario lasciarsi incontrare dallo sguardo limpido del Signore, sguardo di amore e di verità. Solo così Natanaele fa l’esperienza di sentirsi profondamente amato: quello di Gesù è il solo vero sguardo che ci valorizza, ci dà valore e dignità. Quando sappiamo abbandonare le rigidità dei nostri punti di vista, sempre parziali, e ci mettiamo davanti al Signore nella verità di noi stessi, facciamo esperienza della sua consolazione e benevolenza. Veniamo purificati, rinnovati, sospinti verso un amore più vero per Dio e per gli altri.
Lasciamoci incontrare e trasformare dall’amore del Signore e dei fratelli.
Dalla Parafrasi del “Padre Nostro” [FF 268]
Sia santificato il tuo nome: si faccia luminosa in noi la conoscenza di te, perché possiamo conoscere qual è l’ampiezza dei tuoi benefici, l’estensione delle tue promesse, la sublimità della tua maestà e la profondità dei tuoi giudizi.
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