Dal Vangelo

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?». Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

Commento biblico

Vi è il rischio di definire Cristo re dell’universo come una semplice ripetizione di qualcosa che altri ci hanno detto. A un certo punto però tocca a ciascuno di noi professare che Cristo è re della nostra vita perché lo sperimentiamo concretamente. Uno dei modi per far regnare il Signore nella nostra esistenza è quello di non cedere alla menzogna e alla falsità, infatti Gesù dice nel Vangelo: “chiunque è dalla verità ascolta la mia voce”. Tuttavia, non basta non dire falsità, è necessario imparare a non vivere di mezze verità: quante bugie o mezze verità diciamo a noi stessi e agli altri! Chiediamo al Signore di andare fino in fondo su questo sentiero, anche se dovremo pagarne le conseguenze.

Commento francescano

In un passaggio della Regola Bollata legato alla povertà, Francesco fa capire ai frati che se il Signore
regna nella nostra vita, anche noi ne diventiamo eredi e viviamo in pienezza il nostro battesimo, grazie al quale siamo chiamati a essere re, profeti e sacerdoti (cfr. FF 90).