Nulla e tutto
Martedì XXXI Settimana del Tempo ordinario
Gb 19,1.23-27 Sal 26 Rm 5,5-11 Gv 6,37-40
Commemorazione di tutti i fedeli defunti
Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me. Nulla io perdo di quanto mi ha dato. Tutto… nulla. Parole semplici, decisive e consolanti. Riguardano noi che viviamo su questa terra, e anche coloro che hanno già terminato il cammino della vita. Riguardano il nostro oggi e il nostro domani. Il Padre ci dona tutto nel Figlio. Non andrà mai perduto nulla di ciò che Lui gli ha affidato. Non può esserci disperazione né paura, se tutti saremo accolti dall’amore di Dio. Nessuno è rifiutato, nessuno escluso dalla sua bontà, nessuno cacciato fuori, di coloro che vogliono andare a Lui. «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso». (Lc 23,42-43). Siamo tutti attesi nell’abbraccio d’amore del Padre. Nessuno sarà perduto, se crederà nel suo Figlio venuto tra noi nella carne. Rimanendo con Lui, vivremo, già qui ed ora, la forza della vita eterna.
Conferma in noi, o Padre, la beata speranza che insieme ai nostri fratelli defunti risorgeremo in Cristo a vita nuova.
Dalla Leggenda minore di San Bonaventura [FF 1388]
Siccome si erano compiuti in lui tutti i misteri, pregando e salmeggiando, l’uomo beato s’addormentò nel Signore. E quell’anima santissima, sciolta dalla carne, venne sommersa nell’abisso della chiarità eterna. In quello stesso momento uno dei suoi frati e discepoli veramente famoso per la sua santità, vide quell’anima beata salire direttamente in cielo: aveva la forma di una stella fulgentissima, e una nuvoletta candida la sollevava al di sopra di molte acque.
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