Interiormente
Martedì XXX Settimana del Tempo Ordinario
Rm 8,18-25 Sal 125 Lc 13,18-21
Questo avverbio intercetta diverse sollecitazioni che ci offre oggi la Parola di Dio.
La creazione nuova, ogni nuova creazione avviene nella discrezione dell’interiorità, mai altrove. Cioè avviene dapprima dentro di noi, in uno spazio dove neanche noi stessi riusciamo – grazie a Dio – del tutto ad agire.
Non siamo noi i “registi” di questa interiorità, tuttavia dipende solo da noi darci uno spazio serio e sincero perché la Parola di Dio possa dimorare e portarci a gemere.
La Parola ha bisogno di stare dentro, come il lievito, di interagire con noi, con le nostre aspettative, con il nostro peccato, con le nostre gioie. Finché non glielo lasciamo fare, la Parola non riesce a muovere il nostro cuore.
Cosa gemo? Cosa sta lievitando dentro di me?
Padre, Tu riveli ai piccoli i misteri del Regno. Concedici di aprirci con umiltà alla forza della tua Parola, la sola che può trasformarci dall’interno.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 594]
Non riesce più a trattenere le lacrime e piange anche ad alta voce la passione di Cristo, che gli sta sempre davanti agli occhi. Riempie di gemiti le vie, rifiutando di essere consolato al ricordo delle piaghe di Cristo. Incontrò, un giorno, un suo intimo amico e, avendogli manifestato la causa del dolore, subito anche questi proruppe in lacrime.
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