A quest’ultimo quanto a te
Mercoledì XX Settimana del Tempo Ordinario
Gdc 9,6-15 Sal 20 Mt 20,1-16
Quante volte ci ritroviamo lagnosi e scontenti come gli operai della prima ora, tutti intenti a calcolare, tra confronti e misure…e un cuore davvero piccolo. Ma la giustizia del Vangelo non è retribuzione, non è calcolo né interesse. È misericordia “ingiustamente” sovrabbondante, che si ostina a non lasciare indietro nessuno. Noi non lo capiamo, fin quando i beneficiari di questa ingiusta giustizia non siamo proprio noi. Solo allora ne capiamo la portata e ne gustiamo la bellezza. Solo allora gioiamo che Dio sia fatto così. Perché sentiamo rivolta proprio a noi stessi questa bontà immeritata, a sorpresa e fuori misura, che risolleva gli ultimi e perdona i peccatori. È la giustizia… in perdita, esercitata da chi ama senza condizioni, come fa il Padre.
Donaci Signore di saper guardare sincerità alla nostra storia e dentro noi stessi, per accorgerci di essere i primi destinatari del tuo amore immeritato e sovrabbondante.
Dalla Regola di Santa Chiara [FF 2811]
E quelle che non sanno di lettere, non si curino di apprenderle, ma attendano a ciò che soprattutto debbono desiderare: avere lo Spirito del Signore e la sua santa operazione, a pregarlo sempre con cuore puro e ad avere umiltà, pazienza nella tribolazione e nella infermità, e ad amare quelli che ci perseguitano, riprendono e accusano, perché dice il Signore: “Beati quelli che soffrono persecuzione a causa della giustizia, poiché di essi è il regno dei cieli.
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