Avviciniamoci, Gesù è vicino
Martedì XVII Settimana del Tempo Ordinario
Es 33,7-11; 34,5-9.28 Sal 102 Mt 13,36-43
Gesù ha appena dato il suo insegnamento in parabole e congeda la folla. Ma poi si lascia avvicinare dai discepoli, gli amici, quelli più vicini, che sentono la necessità di comprendere meglio le sue parole e le sue metafore. Gli si avvicinano … Anche noi sappiamo che, se ci avviciniamo al Signore, come i discepoli, con un desiderio sincero di capire sempre meglio la Parola e di viverla, non rimaniamo senza risposta. Gesù è come la “tenda del convegno” posta appena fuori l’accampamento degli Israeliti: vi si recava chiunque volesse consultare il Signore. Il racconto dell’Esodo sembra anticipare il mistero del Verbo fatto carne che è venuto ad abitare in mezzo a noi (Gv 1,14), per farci conoscere il vero volto del Padre. Finalmente il Dio altissimo entra nella nostra vita e parla con noi, faccia a faccia, come uno parla con il proprio amico. Avviciniamoci dunque anche noi al Signore, con grande fiducia e confidenza, per conoscere il suo vero volto e vivere la sua Parola.
“Questa parola che oggi ti ordino non è troppo alta per te, né troppo lontana da te (…) ma è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica” (Dt 30,11).
Dalla prima Lettera di Santa Chiara ad Agnese di Boemia [FF 2892]
Ecco, è ormai chiaro che per la grazia di Dio la più degna tra le creature, l’anima dell’uomo fedele, è più grande del cielo, poiché i cieli con tutte le altre creature non possono contenere il Creatore, mentre la sola anima fedele è sua dimora e sede, e ciò soltanto grazie alla carità di cui gli empi sono privi, come afferma la Verità stessa: Chi mi ama sarà amato dal Padre mio, e io lo amerò, e verremo a lui e faremo dimora presso di lui.
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