DOMENICA 11 LUGLIO 2021 S. BENEDETTO DA NORCIA PATRONO D’EUROPA
Dal Vangelo
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né
denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche. E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero
e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro». Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.
Commento biblico
Gesù chiama a sé e poi manda. Queste sono le due dimensioni fondamentali nella vita di ogni discepolo.
In primo luogo vi è una relazione personale con il Signore, per ascoltarlo, conoscerlo, lasciare che la Sua
Parola scaldi il cuore, dando fiducia alla Sua proposta. Il secondo momento si innesta nel primo: sei un inviato, ma solo se prima hai avuto familiarità con il Maestro. Altrimenti rischi di portare solo te stesso, la tua parola e non la Sua. È importante anche il concetto dell’andare insieme a qualcun altro per testimoniare la verità, per incoraggiarsi a vicenda, per capire che l’annuncio del Vangelo ci coinvolge non in solitaria ma nello spazio della condivisione. Si viene inviati nell’urgenza dell’annuncio, per questo nel “manuale da viaggio” il Signore chiede leggerezza, sobrietà, bagagli piccoli e maneggevoli: perché il Vangelo ha la priorità e non ci si può appesantire.
Commento francescano
Francesco d’Assisi sin dall’inizio della Sua conversione ha fatto propria questa pagina del Vangelo di Marco. Egli ha accolto l’invito alla sobrietà e alla leggerezza, insieme all’urgenza di testimoniare il Vangelo senza essere trattenuti da niente. Nella Sua vita ha saputo coniugare bene il momento dell’incontro con il Signore, le lunghe ore di preghiera e contemplazione in solitudine insieme alla necessità della predicazione e dell’annuncio. Quando spiegava ai frati il perché bisognasse essere poveri, ricordava loro che se si è ricchi, se si possiedono molte cose, poi è necessario difenderle, vivere nell’ansia di essere derubati, guardare gli altri con diffidenza per timore che ci portino via qualcosa. Ma allora, siccome questo comprometterebbe il Vangelo, è meglio vivere una povertà che permetta di essere totalmente al servizio della Parola.
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