DOMENICA 4 LUGLIO 2021 S. ELISABETTA DI PORTOGALLO
Dal Vangelo
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro
incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Commento biblico
Scandalo! Questa è la pietra che ti fa inciampare mentre stai camminando con sicurezza, pensando di essere padrone dei tuoi passi. Gesù è stato pietra di inciampo, per coloro che pensavano di poter camminare tranquilli, padroni delle loro idee su Dio, del loro modo di immaginare la presenza del Signore in mezzo al Suo popolo. Quando Gesù era ancora un bambino, il vecchio Simeone aveva detto a Maria: «Egli è qui… perché siano svelati i pensieri di molti cuori». (Lc 2,34-35). Di fronte a Gesù, diceva Pascal, bisogna scommettere, non si può rimanere indifferenti. Far finta di non volerne sapere, di non volerlo conoscere, è già una decisione. Il Vangelo ci testimonia la meraviglia, o meglio dello sconcerto che Gesù prova nel constatare l’incredulità dei Suoi concittadini. È sorpreso da tanta rigidità, da tanti pregiudizi. La Scrittura parla spesso di sclerocardia, il cuore indurito incapace di aprirsi alla novità di Dio. Chiediamo al Signore di donarci un cuore capace di aprirsi, di ascoltare, di lasciarsi sorprendere da un Dio sempre nuovo.
Commento francescano
È da tempo che frate Masseo tormenta Francesco con una domanda insistente: “perché a te, perché a te, perché a te tutto il mondo viene dietro?”. E prosegue senza tanti giri di parole: «Tu non se’ bello uomo del corpo tu non se’ di grande scienza, tu non se’ nobile; onde, dunque, a te che tutto il mondo ti venga dietro?» (Fior 10). Masseo è un po’ come quelli di Nazareth che non capiscono la fama di Gesù, l’attrazione che esercita sulla gente. Lo conoscono, il figlio del carpentiere; i suoi parenti vivono in mezzo a loro. Così come Masseo conosce Francesco di Bernardone. La risposta del Poverello svela il segreto dello stile di Dio: «quelli occhi santissimi (di Dio) non hanno veduto fra li peccatori nessuno più vile, né più insufficiente, né più grande peccatore di me; […] ha eletto me per confondere la nobiltà e la grandigia e la fortezza e bellezza e sapienza del mondo, acciò che si conosca ch’ogni virtù e ogni bene è
da lui» (FF 1838). Dio ha sempre uno sguardo diverso dal nostro, perché sa leggere oltre le apparenze, in profondità, in verità.
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