Chiamata
Venerdì XII Settimana del Tempo Ordinario
Gen 23,1-4.19;24,1-8.62-67 Sal 105 Mt 9,9-13
È sempre commovente ascoltare la chiamata dell’evangelista Matteo. Commovente perché muove dentro. Nel Vangelo parla di sé stesso raccontando il momento in cui ha lasciato tutto per incontrare Tutto. Il suo ruolo di esattore, la sua vita già orientata, determinata verso un certo modo di vivere che non lasciava libertà. Viene scalfito dalla tenerezza, dalla misericordia, dello sguardo del Signore. Si capisce dal racconto chiaro e conciso che è stato un incontro che sa di attesa di qualcosa di grande per la propria vita, che ha fatto muovere tutto, fuori e dentro di lui.
San Matteo ha scoperto la vera vita, è stato sconvolto, guarito e, con lui, i suoi amici. La sua storia è occasione per noi per fare memoria di questa compassione, della gioia profonda che l’incontro con Gesù ci ha fatto e ci fa sperimentare. Ci ha detto “Seguimi”, e non abbiamo potuto resistere. Perché in quella parola c’era l’occasione per vivere veramente. In quella parola abbiamo sperimentato la Misericordia.
“Visitami con la tua salvezza” (Sal 105).
Dal Testamento di Santa Chiara d’Assisi [FF 2831]
Dopo che l’altissimo Padre celeste si fu degnato, per sua misericordia e grazia, di illuminare il mio cuore perché incominciassi a fare penitenza, dietro l’esempio e l’ammaestramento del beatissimo padre nostro Francesco, poco tempo dopo la sua conversione, io, assieme alle poche sorelle che il Signore mi aveva donate poco tempo dopo la mia conversione, liberamente gli promisi obbedienza, conforme alla ispirazione che il Signore ci aveva comunicata attraverso la lodevole vita e l’insegnamento di lui.
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