La nostra pace
Lunedì VII Settimana di Pasqua
At 19,1-8 Sal 67 Gv 16,29-33
San Pasquale Baylon, memoria
Davanti ai discepoli, di ieri e di oggi, che dicono “ora crediamo”, Gesù dice: “verrà il tempo in cui mi lascerete solo”. È già venuto e verrà anche per noi il tempo dell’infedeltà, il tempo in cui sceglieremo “ciascuno per conto nostro”, in cui dimenticheremo di chiedere l’aiuto dello Spirito Santo e cadremo nella seduzione “del mondo”. Gesù ci mette davanti a tutta la verità: la nostra, che è desiderio di Dio impastato di fragilità, e la Sua, che è Amore forte e fedele, che sempre perdona e vuole farci grazia. Ecco perché il Signore ci dice “abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!”. E ancora “Vi ho detto questo perché abbiate pace in me”. Il Signore Gesù ci ha donato il Suo amore – che è l’amore del Padre – offrendo tutta la Sua vita per noi. Egli ha conosciuto sulla sua pelle la nostra fragilità, si è fatto nostro servo per dirci di avere pace in Lui. Siamo fragili, verremo meno, ma il Suo amore è più forte, ha vinto il mondo, e ogni volta che lo accogliamo, il Suo amore sarà la nostra pace.
Padre degli orfani e difensore delle vedove è Dio nella sua santa dimora. A chi è solo, Dio fa abitare una casa, fa uscire con gioia i prigionieri.
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 363]
Ora un giorno […] si ritirò, come spessissimo faceva, in un luogo adatto per la preghiera. Vi rimase a lungo invocando con timore e tremore il Dominatore di tutta la terra, ripensando con amarezza gli anni passati malamente e ripetendo: «O Dio, sii propizio a me peccatore!». A poco a poco si sentì inondare nell’intimo del cuore di ineffabile letizia e immensa dolcezza.
Cominciò allora come a uscire da sé: l’angoscia e le tenebre, che gli si erano addensate nell’animo per timore del peccato, scomparvero, ed ebbe la certezza di essere perdonato di tutte le sue colpe e di vivere nello stato di grazia.
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