“Rimanere” voce del verbo comunicare
Giovedì V Settimana di Pasqua
At 15,7-21 Sal 95 Gv 15,9-11
Rimanere nell’amore del Signore significa dimorare, significa comunicare in Lui e con Lui. Gesù parla di un amore che è il suo, l’amore dell’incarnazione, del calvario, dell’Eucarestia. In questi misteri si è manifestato a noi ed è per il Padre lo strumento perfetto della sua opera di salvezza e di vita. E per questo ha rimesso tutto nelle sue mani.
Rimanere nell’amore del Signore allora non è tanto un perseverare nell’amarLo con perfezione, senza sbagliare. Ma è piuttosto un invito a non estraniarci dall’amore che Lui ha per noi, che è il fondamento della nostra vita e della nostra missione.
Per stare in questo amore ci viene chiesta disponibilità e libertà per lasciarci istruire, educare, formare e trasformare dai comandamenti del Signore … E “i suoi comandamenti non sono gravosi” (1Gv 5,3).
Signore Gesù, desideriamo rimanere nel tuo amore per avere la gioia piena.
Dalle lettere di Santa Chiara ad Agnese di Praga [FF 2892]
Sì, perché è ormai chiaro che l’anima dell’uomo fedele, che è la più degna di tutte le creature, è resa dalla grazia di Dio più grande del cielo. Mentre, infatti, i cieli con tutte le altre cose create non possono contenere il Creatore, l’anima fedele invece, ed essa sola, è sua dimora e soggiorno, e ciò soltanto a motivo della carità, di cui gli empi sono privi. È la stessa Verità che lo afferma: «Colui che mi ama, sarà amato dal Padre mio, e io pure lo amerò; e noi verremo a lui e porremo in lui la nostra dimora».
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