Avete inteso?
Sabato I Settimana Tempo di Quaresima
Dt 26,16-19 Sal 118 Mt 5,43-48
Oggi il vangelo ci parla di un amore radicale, che supera il buon senso e va oltre ogni giustizia. Consiste nell’accogliere l’altro proprio quando ci ferisce. Se spostiamo la prospettiva, ci accorgiamo che in fondo questo è proprio l’amore con cui vorremmo essere amati, il tipo di accoglienza che vorremmo trovare negli altri. Negli altri non sempre la troviamo. Ma sempre la troviamo nel Padre, che ci ama incondizionatamente. “Dio infatti dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Rm 5,8). Dio ci ama così, quando ancora siamo cattivi, ingiusti, nemici, persecutori. Da parte nostra, questo tipo di amore lo viviamo verso gli altri, non perché lo decidiamo a tavolino. Ma è un dono, Dio ce lo riversa nel cuore, se noi glielo chiediamo. È l’amore che impariamo contemplando la croce di Cristo, che si dona totalmente, per amore.
“Beato chi custodisce i tuoi insegnamenti, Signore, e ti cerca con tutto il cuore”.
Dalla Leggenda maggiore di san Bonaventura [FF 1134]
La vera pietà, che, come dice l’Apostolo, è utile a tutto, aveva riempito il cuore di Francesco, compenetrandolo così intimamente da sembrare che dominasse totalmente la personalità di quell’uomo di Dio. La pietà lo elevava a Dio per mezzo della devozione, lo trasformava in Cristo per mezzo della compassione, lo faceva ripiegare verso il prossimo per mezzo della condiscendenza e, riconciliandolo con tutte le creature, lo riportava allo stato di innocenza primitiva.
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