Mt 6,1-6.16-18

Pronti a partire 

Pronti a partire 

Mercoledì delle Ceneri
Gl 2,12-18 Sal 50 2Cor 5,20-6,2 Mt 6,1-6.16-18 

Ecco l’inizio di una nuova Quaresima, tempo favorevole per un cambio di rotta. I “compagni di viaggio” che il Vangelo ci propone sono tre: il digiuno, la preghiera, l’elemosina. Digiunare è passare “dalla tentazione del divorare tutto per ingordigia” dice Papa Francesco “alla capacità di soffrire per amore”. Pregare è smettere di pensarci autosufficienti e chiedere umilmente la luce e la misericordia di Dio. Fare elemosina è finirla di crederci al centro del mondo, come i bambini, e cominciare a vivere sul serio la carità. Questi passi che compiamo ci avvicinano al cuore di Dio. È dolce il suo invito: Ritornate a me con tutto il cuore”. Dunque il cammino penitenziale non è intraprendere un viaggio mesto e faticoso per chissà dove… Ma è piuttosto un ritornare. Ritornare alla verità di me stesso, così come sono: fragile ma infinitamente amato dal Padre. Allora anche se il viaggio è, a tratti, disagevole, ha come meta la vita vera. 

Signore, solo stringendomi a te, potrò imparare a donarmi agli altri sinceramente, senza cercare il mio interesse. Potrò invocarti umilmente nel segreto del cuore, senza presunzione. Potrò rinunciare a qualcosa con gioia, silenziosamente e senza protagonismo. Dammi Signore il coraggio di intraprendere questo cammino che porta alla vita. 

Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 796]
Mentre si trovava presso San Damiano, il padre fu supplicato più volte dal suo vicario di esporre alle sue figlie la parola di Dio e, alla fine, vinto da tanta insistenza, accettò. Quando furono riunite come di consueto per ascoltare la parola del Signore, ma anche per vedere il padre, Francesco alzò gli occhi al cielo, dove sempre aveva il cuore, e cominciò a pregare Cristo. Poi ordinò che gli fosse portata della cenere, ne fece un cerchio sul pavimento tutto attorno alla sua persona, e il resto se lo pose sul capo. Le religiose aspettavano e, al vedere il padre immobile e in silenzio dentro il cerchio di cenere, sentivano l’animo invaso da grande stupore. Quando, a un tratto, il santo si alzò e nella sorpresa generale in luogo del discorso recitò il salmo Miserere. E appena finito, se ne andò rapidamente fuori [] Con questo fatto aveva insegnato loro a stimarsi cenere, e inoltre che il suo cuore non provava altro sentimento a loro riguardo che non fosse conforme a questo pensiero. Questa era la sua condotta con le religiose, queste le sue visite utilissime, rare però e giustificate da necessità. Questa la sua volontà per tutti i frati: essi dovevano servirle per amore di Cristo, di cui sono serve, ma in modo da guardarsi sempre, come uccelli, dai lacci tesi davanti a loro.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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