DOMENICA 14 FEBBRAIO 2021 SS. CIRILLO E METODIO S. VALENTINO
Dal Vangelo
In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
Commento biblico
Gesù oggi guarisce e purifica un lebbroso che viveva in disparte e che ogni giorno chiedeva l’elemosina senza sapere se sarebbe stato possibile mangiare il giorno dopo. “Se vuoi, puoi purificarmi!”: il lebbroso è di un’umiltà incredibile perché lui invita Gesù a purificarlo, non lo esige, apre uno spazio per l’incontro. Certo, supplicava in ginocchio per la sua purificazione, ma non trasferisce a Gesù l’obbligo di curarlo. Qui non è Gesù che offre la guarigione, ma è il lebbroso che la chiede, lui sa chi è il Signore, non ha dubbi su chi sia la persona davanti a lui, dunque è un credente, un fedele. “Lo voglio, sii purificato!”: non vi sono dubbi che Gesù voglia purificare tutti gli uomini e tutte le donne del mondo, ma credo che la domanda più importante da fare sia: noi vogliamo essere purificati da Gesù? Sembra una domanda di cui già sappiamo la risposta, ma credetemi non è scontato. Voler essere purificato da Gesù è una cosa, un’altra è vivere da purificato. Perché quando Gesù guarisce qualcuno non vuole una risposta come un “grazie e arrivederci”, lui invita a vivere da purificato. Essere guarito da Gesù è molto più che una guarigione estetica o fisica, è una purificazione dell’essere.
Commento francescano
San Francesco ha capito molto bene che dopo la purificazione bisogna avere un nuovo stile di vita: “[…] ‘i discepoli di Cristo non devono possedere né oro, né argento, né denaro, né portare bisaccia, né pane, né bastone per via, né avere calzari, né due tonache, ma soltanto predicare il regno di Dio e la penitenza [cfr. Mt 10, 7-10], subito, esultante di divino fervore, esclamò: “Questo voglio, questo chiedo, questo bramo di fare con tutto il cuore!”. Si affretta allora il padre santo, tutto pieno di gioia, a realizzare il salutare ammonimento; non sopporta indugio alcuno e desidera mettere in pratica fedelmente quanto ha sentito, pertanto “si scioglie immediatamente dai piedi i calzari, abbandona il suo bastone, si accontenta di una sola tunica, sostituisce la sua cintura con una cordicella” (FF 356).
San Francesco ci lascia una domanda: quali sono i calzari e il bastone che dobbiamo abbandonare per seguire Gesù dopo la nostra purificazione? Cioè, quale vecchie abitudini dobbiamo buttare via per annunciare al meglio la Parola di Dio, il Cristo Gesù?
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