#novenadinatale2014.01 – nel buio del peccato…
#novenadinatale2014.01 – nel buio del peccato la cecità che impedisce nuove relazioni autentiche
Dal libro del profeta Isaia (1,2-7.16) – Udite, o cieli, ascolta, o terra, così parla il Signore: “Ho allevato e fatto crescere figli, ma essi si sono ribellati contro di me. Il bue conosce il suo proprietario e l’asino la greppia del suo padrone, ma Israele non conosce, il mio popolo non comprende”. Guai, gente peccatrice, popolo carico d’iniquità! Razza di scellerati, figli corrotti! Hanno abbandonato il Signore, hanno disprezzato il Santo d’Israele, si sono voltati indietro. Perché volete ancora essere colpiti, accumulando ribellioni? Tutta la testa è malata, tutto il cuore langue. Dalla pianta dei piedi alla testa non c’è nulla di sano, ma ferite e lividure e piaghe aperte, che non sono state ripulite né fasciate né curate con olio. La vostra terra è un deserto, le vostre città arse dal fuoco. La vostra campagna, sotto i vostri occhi, la divorano gli stranieri; è un deserto come la devastazione di Sòdoma. Lavatevi, purificatevi, allontanate dai miei occhi il male delle vostre azioni.
Dalla lettera a tutti i fedeli di san Francesco (FF 203-204) – Tutti coloro che non vivono nella penitenza, e non ricevono il corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo, e praticano vizi e peccati, e camminano dietro la cattiva concupiscenza e i cattivi desideri, e non osservano quelle cose che hanno promesso, e con il proprio corpo servono il mondo attraverso gli istinti della carne, le cure e le preoccupazioni del secolo presente e le cure di questa vita, ingannati dal diavolo, di cui sono figli e ne compiono le opere, costoro sono ciechi, poiché non vedono la vera luce, il Signore nostro Gesù Cristo. Questi non possiedono la sapienza spirituale, poiché non hanno in sé il Figlio di Dio, che è la vera sapienza del Padre. Di essi è detto: «La loro sapienza è stata divorata». Essi vedono, conoscono, sanno e fanno il male e consapevolmente perdono le loro anime. Vedete, o ciechi, ingannati dai nostri nemici, cioè dalla carne, dal mondo e dal diavolo, che al corpo è dolce fare il peccato ed è cosa amara servire Dio, poiché tutte le cose cattive, i vizi e i peccati escono e procedono dal cuore degli uomini, come dice il Signore nel Vangelo. E così non possedete nulla né in questo mondo né nell’altro. Credete di possedere a lungo le vanità di questo secolo, ma vi ingannate, perché verrà il giorno e l’ora che non pensate, non conoscete e ignorate.
Il male può entrare nel cuore dell’uomo e lo rende un deserto. Quanto il profeta Isaia rimproverava al suo popolo, san Francesco lo vede in atto in chi pone la ricerca di felicità in se stesso, perdendo di vista che solo Gesù Cristo, sapienza di Dio, può dare senso pieno alla nostra esistenza. Gesù viene per cambiare i nostri cuori e renderli luogo di relazione e di vita.
Maranatha, vieni Signore Gesù. Aiutaci a comprendere come san Francesco che erano i suoi peccati, la sua distanza dal progetto di bene che Dio aveva per lui, a impedirgli di incontrare con verità e gioia fratelli e sorelle anche tra i piccoli e emarginati.
[Liberamente ispirato da: C. Vecchiato, Greccio come Betlemme. novena di Natale con Francesco e Chiara, EMP, Padova 2013]
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