Mc 2,13-17

Parola che ferisce e guarisce

Sabato, I Settimana del Tempo ordinario
Eb 4,12-16    Sal 18    Mc 2,13-17

I peccatori e i pubblicani sono per Gesù le prime persone a cui annunciare la buona notizia dell’amore infinito del Padre. Non certo perché abbiano una vita esemplare. Ma perché più facilmente sono consapevoli delle loro miserie, desiderano cambiare, essere guariti, perdonati.  Con loro Gesù condivide il pasto e la sua Parola. Gli scribi e i farisei invece sono ingabbiati dalla legge esteriore della giustizia. Non permettono a Gesù di avvicinarsi veramente, né lasciarsi toccare il cuore dalla sua Parola. Questa, infatti, è più tagliente di una spada a doppio taglio, penetra (…) fino alle giunture e alle midolla, discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. A volte fa male come una lama. Altre volte consola come un balsamo. Ma sempre fa emergere la verità che abbiamo nel cuore. Per questo il Signore ce la dona ogni giorno. La Parola ci libera dall’illusione di essere migliori degli altri, di avere la verità in tasca, di poterci accontentare soddisfatti di noi stessi. Gli scribi e i farisei hanno chiuso la mente e il cuore. E così continuano a non capire: “Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?”

“Presso di te, Signore, è la sorgente della vita, nella tua luce noi vedremo la luce”.

Dalle Ammonizioni [FF 167]
Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli. Ci sono molti che, applicandosi insistentemente a preghiere e occupazioni, fanno molte astinenze e mortificazioni corporali, ma per una sola parola che sembri ingiuria verso la loro persona, o per qualche cosa che venga loro tolta, scandalizzati, tosto si irritano. Questi non sono poveri in spirito, poiché chi è veramente povero in spirito odia sé stesso e ama quelli che lo percuotono nella guancia.

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ARTICOLO DI: Comunità francescana delle sorelle

“Siamo sorelle francescane... Sorelle perché condividiamo la gioia della consacrazione totale della nostra vita a Dio, vivendo insieme in comunità. Nell'apostolato e nella laicità della vita ordinaria, desideriamo essere sorelle di tutti testimoniando e aiutando a conoscere la consolazione di Dio per ciascuno. Francescane perché ci piace e cerchiamo di imitare il modo semplice e radicale di seguire il Signore Gesù che San Francesco e Santa Chiara ci hanno indicato. "Pane e Parola" è una preghiera che abbiamo scelto di vivere accanto alle lodi mattutine. Il Vangelo del giorno, pregato e meditato comunitariamente davanti a Gesù Eucaristia, è per noi il mandato quotidiano che ci incoraggia e sostiene nel vivere la nostra vocazione. Nello spirito di comunione e collaborazione con i frati, accogliamo volentieri l'invito a condividere il testo che prepariamo ogni giorno per questa preghiera. www.comunitasorelle.org”

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