Felicità speciale
Sabato XXVII Settimana del Tempo Ordinario
Gal 3,22-29 Sal 104 Lc 11,27-28
Beati significa felici, ma forse qualcosa di più. La beatitudine è quella contentezza interiore, profonda che illumina tutta la vita. Anche gli aspetti che non vorremmo, anche gli eventi ripetitivi e apparentemente banali di ogni giorno. Gesù, all’invocazione della donna, contrappone una beatitudine “alternativa”. Questa felicità speciale è per chi “ascolta la Parola e la osserva”. Ascoltare e osservare sono due verbi importanti. Ascoltare significa “udire” e “obbedire”. Osservare vuol dire anche “custodire interiormente”. La Parola di Dio, accolta e custodita, scrive Mons. Ravasi, “si irradia a tutta l’esistenza, come un bene prezioso che alimenta atti, discorsi, un respiro che sostiene l’anima”.
Padre buono, donami un cuore capace di ascoltare ed osservare la tua Parola.
Dalla Leggenda maggiore di San Bonaventura [FF 1187]
La dedizione instancabile alla preghiera, insieme con l’esercizio ininterrotto delle virtù, aveva fatto pervenire l’uomo di Dio a così grande chiarezza di mente che, pur non avendo acquisito la competenza nelle sacre Scritture per mezzo della dottrina, tuttavia, irradiato dagli splendori della luce eterna, scrutava le profondità delle Scritture con mirabile acutezza di intelletto. Il suo ingegno, puro da ogni macchia, penetrava il segreto dei misteri e, dove la scienza dei maestri resta esclusa, egli entrava con l’affetto dell’amante.
Lascia un commento
Devi eseguire il login per commentare.