Rinunciare all’esclusiva
Mercoledì XX Settimana del Tempo Ordinario
Ez 34,1-11 Sal 22 Mt 20,1-16
“Gli operai mormoravano contro il padrone”. Lo scontento dei primi operai non è dovuto alla retribuzione. Questa infatti era stata concordata sin dall’inizio. L’ingiustizia che contestano al padrone è l’uguaglianza tra il loro trattamento e quello riservato agli ultimi: “Tu li hai trattati come noi!”. Questi uomini non vogliono rinunciare all’esclusiva, ad essere i primi. Non vogliono condividere il bene che hanno ricevuto, di lavorare, di sentirsi utili, di essere remunerati. Non possiamo crescere nell’amore se non impariamo a retrocedere dal “primo posto”. Quando invece proviamo a lasciare spazio all’altro, a renderlo partecipe di ciò che ci dà gioia, questa si moltiplica, e sperimentiamo la tenerezza di Dio. La misericordia di Dio è un bene immenso che mi dà felicità, dignità, speranza. Dio me la offre a piene mani ogni volta che gliela chiedo. È un regalo che non merito, eppure non mi è mai negata dalla sua pazienza infinita.
Insegnaci Signore a condividere tra noi il pane della tua bontà.
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 732]
Francesco si inchinò al vescovo e disse: “Signore, i miei frati (…) sono stati chiamati Minori, perché non presumano di diventare maggiori. Il nome stesso insegna loro a rimanere in basso ed a seguire le orme dell’umiltà di Cristo, per essere alla fine innalzati più degli altri al cospetto dei Santi. Se volete -continuò- che portino frutto nella Chiesa di Dio, manteneteli e conservateli nello stato della loro vocazione, e riportateli in basso anche contro loro volontà”.
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