Guarigioni
Sabato XVIII Settimana del Tempo Ordinario
Ab 1,12-2,4 Sal 9 Mt 17,14-20
San Domenico, sacerdote, memoria
Gesù fa capire ai discepoli che non bastano le capacità umane per guarire, per combattere il male. Conoscere Gesù non è sufficiente: è necessaria la vera fede. Così il Maestro, oltre che guarire il ragazzo, guarisce il cuore incerto e debole dei discepoli. “Direte a questo monte: “spostati da qua a là”. Chiede ai discepoli non di imitare timidamente le sue azioni. Ma piuttosto di credere con determinazione, di aderire decisamente alla sua persona e alla sua missione. Chiede loro di perdere la vita per amore. Gesù esorta ad una fede capace di spostare le montagne del proprio cuore, mettendo a tacere ogni incertezza e perplessità. Una fede che mette radici giorno dopo giorno in una relazione profonda con Lui. Questa non viene meno neanche davanti allo scandalo della croce, verso cui il Signore si sta incamminando.
“Credo Signore, aiutami nella mia incredulità”
Dalla Vita prima di Tommaso da Celano [FF 441]
Un giorno Francesco, attraversando la diocesi di Narni per predicare la parola di Dio, arrivò a Sangemini, dove fu ospitato con tre fratelli da un fedele, noto per la sua grande devozione e virtù. Ma la moglie era indemoniata, e tutti gli abitanti di quel territorio lo sapevano. […] Chiamati i tre frati che erano con lui, li invitò a mettersi ognuno in un angolo della stanza e disse: «Preghiamo il Signore, fratelli, per questa donna, affinché sia liberata dal giogo del demonio, a lode di Dio. Stiamo uno per ogni parte, perché il maligno non ci inganni e non ci scappi».
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