Collaborare con gli angeli
Martedì XVII Settimana del Tempo Ordinario
Ger 14,17-22 Sal 78 Mt 13,36-43
Gesù è chiaro e inequivocabile: c’è una semente che viene dal nemico. Il male c’è nel mondo e noi non ne siamo estranei nel duplice senso che possiamo sia divenirne complici, sia collaborare all’opera santa dei mietitori. Pensare a noi stessi come liberi dal male e incapaci di farlo, sarebbe una illusione perfezionista e molto pericolosa. Dobbiamo prendere molto sul serio anche quel male che compiamo e che ci sembra piccolo: è facile pensare che in fondo non siamo così disgraziati e sottovalutarlo. Il nemico ne approfitterà, senz’altro.
Ma cosa fare di fronte al riconoscimento del male proprio e altrui? Gesù ci dice di ricordarci che siamo figli del Regno: è la misericordia che purifica e brucia il male. “Vinci il male con il bene” (Rm 12,21), dice san Paolo. Dobbiamo deciderci per il bene, fare scelte concrete di bontà. È quello che fa anche Geremia, la cui compassione gronda lacrime di fronte ad un popolo che non ha ascoltato e ha insistito nel suo peccato. Non dice hai sbagliato, lo sapevi, hai quello che hai voluto tu... Lui prega il Dio fedele per il popolo peccatore, si fa accanto, si carica del peccato e implora: “non rompere la tua alleanza con noi”.
“Chi ha orecchi ascolti”: donaci questa grazia, o Signore.
Dalle Ammonizioni [FF 154.158]
E tutte le creature, che sono sotto il cielo, ciascuna secondo la propria natura, servono, conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te. E neppure i demoni lo crocifissero, ma sei stato tu con essi a crocifiggerlo, e ancora lo crocifiggi quando ti diletti nei vizi e nei peccati. (…) Dice il Signore: “Amate i vostri nemici [e fate del bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che vi perseguitano e vi calunniano]”. Infatti, veramente ama il suo nemico colui che non si duole per l’ingiuria che quegli gli fa, ma brucia nel suo intimo, per l’amore di Dio, a motivo del peccato dell’anima di lui. E gli dimostri con le opere il suo amore.
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