Fare la strada della tenerezza
Giovedì XIV Settimana del Tempo Ordinario
Os 11,1-4.8-9 Sal 79 Mt 10,7-15
La Parola di oggi possiamo prenderla come paradigma di ogni nostra attività di annuncio: è la tenerezza di Dio che gratuitamente abbiamo conosciuto nella nostra vita l’anima di ogni nostro progetto, lo stile del nostro modo di evangelizzare.
Certo, la tenerezza di Dio – commovente nelle parole del profeta Osea– spesso nella nostra vita suona come esigente. Poiché Dio provvede a tutto e possiamo essere sicuri nelle sue mani, allora ci dice: abbi solo l’essenziale, accogli il rifiuto con pace, sii sempre in cammino e non pensare mai di essere arrivato. Questo ci costa, e illumina tre possibili ostacoli alla tenerezza: la voglia di possedere quello che secondo me mi spetta; l’orgoglio che giudica gli altri e fa giustificare me stesso; la pigrizia che fugge la croce e il “di più” che il vangelo sempre prospetta mentre facciamo la strada.
Ci conceda il Padre di riconoscere quando questi tre nemici sono all’opera e di lasciarci trarre dai suoi legami di bontà.
Dalla Vita Seconda di Tommaso da Celano [FF 656-657]
A volte il Santo era solito anche ripetere: “Quanto i frati si allontaneranno dalla povertà, altrettanto il mondo si allontanerà da loro, e cercheranno, ma non troveranno. Ma se rimarranno abbracciati alla mia signora povertà, il mondo li nutrirà, perché sono stati dati al mondo per la sua salvezza”.
(…) Stretto da un legame indissolubile a madonna Povertà, non mirava alla sua dote presente, ma a quella futura.
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