Domenica 26 luglio 2020, XVII TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo
Matteo 13,44-52
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
Dalle Fonti
1 Celano 101: FF 496
Il cardinale Ugolino, a sua volta, nutriva profondo affetto per il Santo; gradiva quindi ogni sua parola e atto, anzi spesso si rasserenava tutto al solo vederlo. Egli stesso afferma di non aver mai avuto turbamenti d’animo per quanto grandi, che la vista e le parole di Francesco non bastassero ad eliminare, disperdendo le nubi dello spirito ed ogni tristezza, e riportandovi la serenità e la gioia. Si diportava con Francesco come il servo rispetto al suo padrone; lo ossequiava come un apostolo di Cristo, e sovente, inchinandosi, lo riveriva, baciandogli le mani.
Alla vita
“Tutte le cose belle e buone o fanno male alla salute o sono vietate dalla Chiesa cattolica”. Una fulminea battuta così fotografa la percezione che tante donne e uomini hanno della vita spirituale cristiana: una lunga serie di rinunce forzate e anacronistiche a cose belle e desiderabili. Eppure il Vangelo di oggi ci dice che l’ordine è inverso: il Vangelo è bellezza, è preziosità, è una perla trovata tra altre meno preziose, è un tesoro nascosto in un campo, per cui si vende tutto per acquistarlo. Quando si individua un obiettivo veramente bello nessuno esita a impiegare il suo tempo e le sue energie per conquistarlo. Così è della vita cristiana: chi percepisce la bellezza di una vita vissuta con il Signore non ha problemi ad accettare i tagli che essa comporta. Certo, le rinunce continuano a costare, ma c’è un “di più” che ci porta oltre. Il vero peccato della Chiesa non sono le tante mancanze dei suoi uomini di apparato, è piuttosto quello di non aver saputo sempre presentare al mondo la bellezza che la vita con Cristo fa gustare. Mettiamoci in ricerca della vera perla.
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