Ammirati, lodati, visti da Te
Mercoledì XI Settimana del Tempo Ordinario
2Re 2,1.6-14 Sal 30 Mt 6,1-6.16-18
Il Vangelo oggi evidenzia il forte desiderio, piuttosto diffuso, di essere ammirati, lodati, visti dagli uomini. L’uomo, sentendosi piccolo e povero, a volte cerca rassicurazioni sulla sua amabilità, sulla sua capacità di fare cose buone. Al fine di ottenere uno sguardo di stima, si sforza di apparire, agli occhi degli altri, migliore di com’è dentro. Così a volte si comporta come gli ipocriti. L’unico sguardo che sazia questa inesauribile sete di stima e di amore è quello di Dio. Anche quando non siamo amabili, il Padre ci rassicura: “tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo” (Is 43,4). Il suo amore per noi, profondo, incondizionato, stabile, ci fa vivere. La sua misericordia ci fa ri-vivere, restituendoci vita, dignità, valore. Un amore così ci rende liberi, finalmente, dalla ricerca dello sguardo altrui. Inoltre, pian piano, ci scopriamo anche noi capaci di guardare l’altro con carità, con benevolenza, con stima sincera.
Donaci, o Dio, la sapienza del cuore (Sal 89, 12)
Dalla Regola non bollata [FF 48]
Quindi tutti noi frati guardiamoci da ogni superbia e vana gloria; e difendiamoci dalla sapienza di questo mondo e dalla prudenza della carne. Lo spirito della carne, infatti, vuole e si preoccupa molto di possedere parole, ma poco di attuarle, e cerca non la religiosità e la santità interiore dello spirito, ma vuole e desidera avere una religiosità e una santità che appaia al di fuori agli uomini. È di questi che il Signore dice: “In verità vi dico, hanno ricevuto la loro ricompensa”.
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