Lasciarci preparare
Venerdì X Settimana del Tempo ordinario
1Re 19,9.11-16 Sal 26 Mt 5,27-32
Fedeltà e adulterio, sono due atteggiamenti contrapposti. San Paolo dice che “se noi manchiamo di fede, Cristo Gesù rimane fedele, perché non può rinnegare sé stesso” (2Tm 2,13).
Il Signore è fedele e si fida di noi pur conoscendo la nostra debolezza. Per questo, ogni volta che riceviamo una piccola o grande missione, il Signore ci purifica e ci prepara al discernimento, per non perderci e rischiare di dare scandalo, d’essere d’inciampo.
Guardiamo al profeta Elia, uomo forte e di fede che, minacciato di morte dalla regina Gezabele, prova paura e vuole lasciarsi morire. Chiamato dal Signore che gli vuole dare un’altra missione, si lascia preparare e nutrire da Lui. Poi, con coraggio, umiltà e obbedienza, sale sul monte Oreb e rimane in attesa del passaggio del Signore; lo riconosce e risponde “Sono pieno di zelo per il Signore”.
“Elia”, ci dice Papa Francesco, “cammina, obbedisce, soffre, discerne, prega e trova il Signore […] Ma, ciò che è importante non è che abbia incontrato il Signore, ma tutto il percorso per arrivare alla missione che il Signore affida”.
Chiediamo al Signore la Grazia della docilità per lasciarci preparare alla missione da Lui.
Dalla Leggenda Maggiore di San Bonaventura [FF 1173]
Francesco, il servo di Cristo, vivendo nel corpo, si sentiva in esilio dal Signore e, mentre ormai all’esterno era diventato totalmente insensibile, per amore di Cristo, ai desideri della terra, si sforzava, pregando senza interruzione, di mantenere lo spirito alla presenza di Dio, per non rimanere privo delle consolazioni del Diletto.
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