Voce e risposta
Mercoledì X Settimana del Tempo ordinario
1Re 18,20-39 Sal 15 Mt 5,17-19
Ufficio generale per i nostri defunti frati, suore, parenti e benefattori
È particolarmente coraggioso il confronto che Elia propone al popolo di Acab. Emerge qui l’essenzialità della sua fede, la fiducia senza riserve, l’attesa certa dell’azione di Dio nella sua vita. I sacerdoti di Baal invocano l’intervento divino. Gridano a gran voce, si fanno incisioni secondo il loro costume, … fino a bagnarsi tutti di sangue. Ma dal cielo non c’è “né voce, né risposta, né segno di attenzione”. Dio Padre non vuol essere spettatore dei nostri sacrifici, di clamorosi riti esteriori. Il vero ed unico sacrificio necessario è una fiducia senza riserve, intima, silenziosa, stabile. Fiducia dell’agire buono del Padre nella nostra vita. Il suo Figlio Gesù che viene nel mondo è la più bella risposta alla nostra attesa. Lui è il Mediatore della Nuova Alleanza, il sangue dell’aspersione dalla voce più eloquente di quello di Abele (Eb 12,24). Il Signore non toglie, non abolisce, non pretende il nostro sangue. Ma dona il suo, perché noi possiamo vivere in pienezza e gioire della misericordia del Padre.
“Insegnami, mio Dio, i tuoi sentieri, guidami nella tua fedeltà e istruiscimi” (Sal 24,4)
Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano [FF 591]
Confortato dal Signore, ebbe la gioia di una risposta piena di grazia e di salvezza: “Francesco -gli disse Dio in spirito- lascia ormai i piaceri mondani e vani per quelli spirituali, preferisci le cose amare alle dolci e disprezza te stesso, se vuoi conoscermi. Perché gusterai ciò che ti dico, anche se l’ordine è capovolto”. Subito, si sentì come indotto a seguire il comando del Signore e spinto a farne la prova.
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