Rinascere dallo Spirito
Lunedì II Settimana di Pasqua
At 4,23-31 Sal 2 Gv 3,1-8
Natanaele esce di notte. Sarebbe imprudente per lui, un fariseo membro del sinedrio, farsi vedere mentre va da Gesù e lo chiama “maestro”. Ha visto i segni, sa nel profondo del cuore che in quell’uomo di Nazaret c’è qualcosa di divino, ma è ancora attaccato alla sua visione di Dio, alla Legge, a ciò che di Dio pensa di conoscere già. E Gesù gli indica l’unica via per entrare davvero nella gioia del Regno di Dio: lasciarsi ri-creare dallo Spirito, lo Spirito che dà la vita.
Rinascere dallo Spirito è vivere in prima persona l’evento pasquale, è consegnare la propria vita nella volontà del Padre per riaverla indietro rinnovata, piena. Sembra impossibile, come è impossibile che un uomo rinasca quando è vecchio. Eppure, l’esperienza di Pietro e dei discepoli, ci dona coraggio, perché ci mostra che è possibile! Se ci lasciamo guidare dall’amore paziente di Gesù, possiamo attraversare la notte della paura, del rinnegamento, della morte e ricevere lo Spirito Santo per rinascere a vita nuova.
Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo seduto alla destra di Dio.
Dalla Leggenda maggiore di san Bonaventura [FF 1246]
L’uomo beato era migrato dal mondo; ma quella sua anima santa, entrando nella casa dell’eternità e resa gloriosa dall’attingere in pienezza alla fonte della vita, aveva lasciato ben chiari nel corpo alcuni segni della gloria futura: quella carne santissima che, crocifissa insieme con i suoi vizi, già si era trasformata in nuova creatura, mostrava agli occhi di tutti, per un privilegio singolare, l’effigie della passione di Cristo e, mediante un miracolo mai visto, anticipava l’immagine della risurrezione.
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