Domenica 17 maggio 2020, VI DI PASQUA
Dal Vangelo
Giovanni 14,15-21
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perche rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perche non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. Non vi lascerò orfani: verro da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perche io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi. Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui”.
Dalle Fonti
1 Celano 59: FF 426
Un giorno, recatosi ad Alviano a predicare e salito su un rialzo per essere visto da tutti, chiese silenzio. Ma mentre tutti tacevano in riverente attesa, molte rondini garrivano con grande strepito attorno a Francesco. Non riuscendo a farsi sentire dal popolo per quel rumore rivolto agli uccelli, disse: “Sorelle mie rondini, ora tocca a me a parlare, perché voi lo avete già fatto abbastanza; ascoltate la parola di Dio, zitte e quiete, finché il discorso sia finito”. Ed ecco subito obbedirono: tacquero e non si mossero fino a predica terminata. Gli astanti, stupiti, davanti a questo segno dicevano: “Veramente quest’uomo è un santo e un amico dell’Altissimo!”. E facevano a gara per toccargli le vesti con devozione, lodando e benedicendo Iddio. Era davvero cosa meravigliosa, poiché perfino le creature prive di ragione sapevano intendere l’affetto fraterno e il grande amore che Francesco nutriva per esse!
Alla vita
Viviamo all’unisono con Lui, al ritmo della Sua vita: è questa la verità che rende evidente la dignità della nostra esistenza e chi sa vederla, a chi può coglierla nel tessuto dei propri giorni e sta nell’Amore, ne è avvolto, consolato, difeso, veduto e compenetrato. Questa pienezza, questa sola grandezza è ciò che attrae, poiché è in ogni creatura l’istinto di desiderare e cercare l’affetto, un cuore che voglia bene, che voglia raccogliere il suo bene e voglia sperare per lei il bene. E’ un sentire che non lascia orfani, non lascia soli, rende sempre familiari e fratelli. Allora tutta la Trinità si manifesta, come una donna sapiente che intreccia con abilità meravigliosi ricami: si intrecciano il Padre, il Figlio, lo Spirito, noi e ogni creatura che amiamo. Lì si vede il disegno di Dio e si plasma la dimora in cui ogni solitudine è contraddetta.
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